Basik, la pittura, le ispirazioni, i graffiti. Chiamalo High Five.
Parlare di Lucio Bolognesi, o Basik, se preferite, è un piacere, per due ragioni, principalmente. In primis, per la cifra stilistica del nostro, e poi perché ci permette di raccontare una storia d’amore che parte da lontano, evitandoci di cadere nel banale. Lui lo odierebbe, noi peggio. Questo High Five è un po’ così, dedicato a chi usa poco le parole e chiacchiera con lo sguardo, capisce una luce, carpisce le differenze del non detto, e segue la filosofia del “think wrong”. Un pezzetto di creatività unico, senza abusare di termini consunti. Chi sa sa, chi non sa legga qui di seguito e scopra cos’ha in comune l’arte di Basik con i fondamenti dell’aerosol art e del writing italiano, con internet e la pittura del Duecento. Lucio ci svela un po’ di sé e del suo mondo, fatene tesoro, e…buona lettura!
Ciao Lucio detto Basik, due parole su di te per gli amici di Uncovered?
Sono un artista o, se volessi dare una connotazione più specifica e artigianale alla mia definizione, pittore e muralista. Alle mie spalle ho un lungo periodo legato al writing ed un altrettanto lungo periodo in cui ho lavorato come graphic designer, entrambi elementi che poi in un modo o nell’altro sono finiti per ispirare quello che oggi è il mio lavoro legato alla pittura.
Come ti sei avvicinato al mondo del disegno e dell’arte in generale?
Sin da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare, ma direi che il vero inizio di tutto il mio percorso è stato quando a dodici anni ho scoperto i graffiti. Pur facendo cose abbastanza differenti oggi riconosco che molta dell’attitudine e del modo di vedere un certo tipo di dinamiche legate all’espressione personale deriva dal mio trascorso di writer.
Quali sono le tre cose che più ti ispirano?
Le capacità di quelli che considero i miei riferimenti artistici dall’antichità ad oggi, la forza di volontà e l’attitudine degli amici più cari coi quali ho la fortuna di condividere una passione che è anche un lavoro, e il respiro mentale e psicologico che ti dà il poter condividere e vedere nuove idee, punti di vista, ricevere complimenti e, perché no, critiche quando sono motivate.
Esiste per te un luogo che tutti dovrebbero visitare? E se sì, perché?
La Sardegna. Perché è un micro-mondo (neanche troppo micro) fortemente identitario ed allo stesso tempo inaspettatamente eterogeneo. E poi si mangia e beve da dio.
Cosa ami fare nel tuo tempo libero?
Cose classiche, credo: stare con gli amici a chiacchierare davanti ad un bicchiere, oziare per staccare il cervello…Inoltre, guarda caso, dipingere in compagnia, magari riprendendo in mano gli spray con i compari di un tempo.
Un risultato che ricorderai per sempre?
Oddio, non saprei…Sinceramente devo ancora arrivare ad un tale livello di soddisfazione personale. Il che forse è anche un bene, altrimenti vorrebbe dire in un certo senso essere arrivati e non aver più niente da dire.
Prima dei titoli di cosa, la doverosa classifica delle cinque cose care a Basik, per non farci mancare assolutamente nulla! Direttamente dall’obiettivo di Lucio, il nostro High Five definitivo.
E per chiudere, date un occhio qui, casomai vi interessasse saperne di più su Basik ??