Pietro Cocco e la vita che si nasconde in una natura morta.
A noi il lavoro di Pietro Cocco è sempre piaciuto tantissimo. E finalmente l’abbiamo qui, e a braccia alzate possiamo dargli il cinque e il benvenuto tra gli High Five. Pietro è il fotografo dietro agli still life colorati e giocosi che ti piacciono tanto, che siano editoriali ricercati o campagne patinate. Pietro è di Milano, come noi, e come noi, non scherza mai quando si deve far sul serio. Cheer up Pietro, contentissimi di averti qui!
Ciao Pietro. In massimo dieci parole, raccontati agli amici di Uncovered.
Fotografo di still-life, regista, amante della Cumbia ?.
Tre cose che ti ispirano?
La pittura, i viaggi, il cibo.
Un posto che tutti dovrebbero visitare?
Jameos Del Agua a Lanzarote.
Due cose che ami fare nel tempo libero?
Rilassarmi nei parchi, e nei ristoranti.
Un risultato che ricorderai per sempre?
I primi viaggi oltre oceano per lavoro.
Per chiudere come si deve, abbiamo pensato di chiedere a Pietro di descriversi in 5 oggetti. Credeteci, non è stato e non è assolutamente semplice. Per fortuna, il lavoro di Pietro è fatto di piccola grande quotidianità, e talvolta porta con sé oggetti che si ripetono nel loro essere sistema fotografico. Eravamo sicuri che non ci avrebbe deluso, eccovi i suoi High Five 🙂
#01 – I souvenir con cui ritorno da ogni viaggio. Diventano quasi sempre parte delle mie fotografie.
#02 – ‘The 32” Ruler’, uno dei miei libri preferiti. Un must-read per tutti gli appassionati di landscape photography.
#03 – “Assemble”, la collezione di ceramica di
#04 – Ho comprato questa piccola statua per una scemata, mentre aiutavo Filippo Minelli con il suo progetto in Florida.
#05 – Il mio instancabile compagno di viaggio. Incredibile quanto l’abbia dovuto usare negli ultimi anni, e purtroppo ora ha solo due pagine libere.