In vino veritas: alla scoperta degli ultimi trend del fermento

Wood'd Digest: our fresh selection of links. This time talking about Wine

Wood’d Digest e vino: per uomini (e donne) dal palato fino. Chiedetelo ad Action!


Come sicuramente moltissimi, se non tutti, tra voi, anche noi qui a Wood’d siamo amanti del buon vino. E siamo costantemente connessi al cuore pulsante della grande rete, come anche voi. Nel mondo del vino, come nel design e nella moda, esistono i trend. Anche se è impossibile indovinare al 100% i gusti di tutti, qui di seguito abbiamo raggruppato “most likely” i maggiori fenomeni dell’ultimo periodo. Le internets, come sempre, ci aiutano regalandoci materiale senza sosta, ogni giorno tutti i giorni. Per questo motivo oggi Wood’d Digest, il nostro elenco di link aggiornato regolarmente, vi porta quelli che secondo noi possono essere i migliori articoli e le letture più valide da condividere e commentare insieme. In vista dell’autunno, si parla di grappoli e fermentazione. Spread love, it’s the Wood’d way


L’arrivo dell’autunno è solitamente accompagnato da una certa malinconia. Come diceva la famosa ode di fine estate, aka L’estate sta finendo, le speranze estive se ne vanno, il cielo si fa grigio, le giornate si accorciano. “Autunno“, del resto, è una parola derivante dalla radice etrusca “autu-” che si riferisce al finire dell’anno.

Ma, con l’arrivo di settembre, molti di noi preferiscono associare questa stagione ad uno dei più grandi piaceri della vita: il vino! Prima di alzare i nostri calici e brindare ad un’altra vendemmia, diamo un’occhiata a tutto quel che sarà d’interesse per gli internauti più attenti, con un occhio all’ambiente ed una certa sensibilità per le belle storie.

L’ascesa del vino naturale
Recentemente, sempre di più, assistiamo ad un aumento dell’interesse nei confronti dei temi legati alla sostenibilità. Il vino non fa eccezione, e la popolarità dei vini naturali riflette la crescente richiesta di prodotti pienamente tracciabili, liberi da agenti chimici e praticamente trattati al minimo. A dispetto delle critiche dei palati più snob, causate dal peculiare gusto del prodotto, c’è molto fermento (lasciatecelo dire…) intorno a questo approccio non-invasivo alla vinificazione. In questo caso, la naturalità non corrisponde esattamente al risparmio, ma il valore aggiunto sta nell’attenzione e nella sensibilità necessarie a tramandare l’autenticià dal grappolo alla tavola. Persino Action Bronson ama i vini naturali.

Grower Champagne
A prescindere da quanti bicchieri di pessimo Prosecco abbiate ingollato quest’estate, ci sarà sempre una cosa che vorrete avere nel vostro bicchiere: lo champagne. Conosciamo tutti le Grandes Marques (vedi Bollinger, Veuve Clicquot, Taittinger): per tenere il passo con la domanda di mercato, in termini quantitative e qualitativi, tutti loro comprano uve da viticoltori locali, assemblandole per garantire uno standard di marca. Il cosiddetto Grower Champagne, al contrario, è prodotto in piccole quantità, dallo stesso viticoltore che vende alle grandi case. Spesso è prodotto da un unico vitigno (no mix!), ed ha una tracciabilità diretta dal bicchiere al terroir. Comprensibilmente, è un nerdy affair, ed attrae una hardcore fan-base come quella qui sotto…

Vino Vulcanico
Oltre ad essere una delle meraviglie della natura, i vulcani contribuiscono alla produzione di alcuni vini assolutamente incredibili, dati da una formidabile combinazione di acidità, “mineralità” e capacità d’invecchiamento. Visto che esistono diversi tipi di vulcano, inevitabilmente, esiste più di un tipo di vino vulcanico: grazie all’interesse suscitato dalle diverse regioni vulcaniche sparse per il mondo, come l’Etna, la Campania, Santorini, Le Azzorre e Tenerife, e quelle meno ovvie come Soave e l’Alsazia, ferve un dibattito di carattere quasi scientifico nelle sfere alte del movimento del vino. Fortunatamente per noi mortali, qualcuno ha già cercato di dare tutte le risposte, il sommelier canadese John Szabo nel suo libro Volcanic Wines, lasciandoci al piacere di degustare questi grandi vini con la nostra immaginazione rapita pagina dopo pagina dalle mitiche mappe e illustrazioni. Per saperne di più, cliccate qui.

L’ascesa di una nazione: il Sudafrica
No, non stiamo parlando del movimento anti-Apartheid e di Nelson Mandela, ma degli sforzi comunque titanici fatti coralmente dall’industria vinicola Sud Africana per passare da produttore di vino di bassa qualità a basso costo ad uno dei terroirs più interessanti e dinamici del mondo. Il basso costo delle uve, ma soprattutto la visione progressista di molte cantine che lasciano la possibilità ai propri enologi di sperimentare in progetti propri – e un ente regolatore talmente avanti da promuovere una categoria a parte per i vini macerati e i “rossi e bianchi alternativi” – hanno creato terreno fertile per una nuova ondata di vini di alta qualità. L’onda perfetta da cavalcare per un gruppo di produttori surfisti come questi:

Il look
Come ben sappiamo, anche e soprattutto, l’occhio vuole la sua parte…
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