≈ Belize ≈ è solo un altro luogo della mente, ma suona super fresco.
≈ Belize ≈ lo puoi trovare alla voce “pop e ritmi”, con grooves in espansione, come dissero dei nostri amici prima di noi. Tastiere, cantato, chitarra, batteria, visual farciti di humour, campionamenti e svariate metafore, con un dettaglio maniacale che sfocia nell’ingegneria del suono. Li conosciamo da sempre, e li scopriamo ogni volta che ascoltiamo qualcosa di nuovo che provenga da loro. Siccome sappiamo che ne sanno, e ne danno, era impossibile non invitarli a spargere un po’ di Wood’d Vibes, vi pare? Buon ascolto e buona lettura, get fresh!
Ciao Belize! Brevemente, chi siete e cosa fate?
Siamo quattro amici che si divertono a giocare con la musica e tutto quello che ci gravita attorno.
Come avete iniziato a suonare e a interessarvi di musica?
Abbiamo ovviamente percorsi ed episodi differenti, c’è chi ha comprato “Squèrez” in spiaggia a Marcelli di Numana nel ’99, e chi dopo aver visto “School of Rock” si è subito costruito una batteria di carta sulla scrivania. Come Belize invece abbiamo iniziato a suonare insieme nel 2013, grazie a una passione comune per il disco “Endtroducing” di Dj Shadow. Mattia, il nostro chitarrista, a quel tempo non poteva suonare a causa di un infortunio, e quindi si è messo sui campionatori. Quell’infortunio al gomito è stata la nostra fortuna.
Quali sono le influenze che maggiormente hanno influenzato il vostro suono?
Dj Shadow, Massive Attack, Tv on the Radio, ogni cosa che ha toccato Damon Albarn (come artista o produttore), ma sotto alcuni punti di vista anche Lucio Dalla o Piero Ciampi.
Cosa state ascoltando ultimamente?
Al momento stiamo ascoltando tantissimo Lorenzo Senni, l’ultimo disco di Arca (Arca) e Disasterpeace, un produttore di colonne sonore di videogiochi diventato poi “famoso” grazie alla colonna sonora di “It Follows”. Questi sono i principali, ma abbiamo anche una playlist segretissima su Spotify che che coltiviamo ogni volta che ascoltiamo qualcosa di interessante, (dentro puoi trovarci sia Deltron 3030 come Sferaebbasta) ma non vogliamo svelare oltre.
Dove avete preso ispirazione per questo mix?
Quando abbiamo pensato al legno e all’artigianato abbiamo subito pensato alla “base” e la parte più istintiva della musica, ovvero il ritmo. Per cui abbiamo sfogliato la nostra playlist segretissima su Spotify e selezionato alcuni brani di impronta africana o afrobeat in cui il ritmo fa da padrone. Sono groove a cui siamo molto affini ed affezionati per quanto riguarda il gusto delle nostre produzioni e aggiungendo il fatto che il nostro Yed (basso e synth) ha vissuto in Etiopia 7 anni, non è stato difficile orientarsi.
Cosa avete preparato per le Wood’d Vibes, insomma?
Abbiamo preparato un mixato molto vario, sia a livello cronologico che geografico. Si passa dall’Inghilterra alla Nigeria, dagli anni Novanta ad artisti con neanche un disco all’attivo. Speriamo vi piaccia!