Jolly Mare interpreta la sua idea di legno in un mixtape sognante.
Eccoci, primo appuntamento di Wood’d Vibes, la nuova rubrica di Uncovered che, con cadenza settimanale, ti rallegrerà il weekend con una selezione musicale curata da artisti sempre differenti. La domanda è una, sempre la stessa, e questa settimana è toccato a Jolly Mare rispondere. “Hey Jolly, che ne dici di trasporre la tua idea di natura, artigianalità, italianità in musica?”. Il risultato? un mixtape sognante tra elettronica e jazz funk. Non rubiamo altro tempo. Prendete le cuffiette e…buon ascolto!
Ciao Jolly, ci racconti un pò chi sei?
Mi chiamo Fabrizio, sono un produttore discografico e dj.
Come hai iniziato a suonare e a interessarti di musica?
Ero proprio piccolo, non ricordo se a tre o quattro anni avendo notato già questo forte interesse i miei genitori mi hanno regalato un registratore a cassetta che portavo sempre con me. Ero attratto dal suono, dall’immaginario che alcuni artisti creavano attorno a se, dagli strumenti. Era un parco giochi coloratissimo ed infinito. A 12 anni poi ho iniziato a suonare la chitarra, poco più tardi a mettere i dischi.
Quali sono le influenze che hanno caratterizzato il tuo suono?
Sono così tante che non saprei da dove cominciare, la musica è come un giardino rigoglioso del quale apprezzo la visione complessiva. New wave, soul americano dei Settanta, disco music, canzone popolare italiana, sonorizzazioni giapponesi degli anni Ottanta, esperimenti degli inglesi con i primi sintetizzatori. Con il tempo poi i gusti cambiano e si raffinano, ormai cerco solo cose che mi stupiscano e riescano a prendere l’attenzione, sono diventato molto selettivo.
Cosa stai ascoltando attualmente?
Musica d’accompagnamento per film e tv registrata tra il ’78 e l’83.
Dove hai preso ispirazione per questo mix?
Ho cercato qualcosa che rimandasse all’immaginario del legno, suoni naturali, organici. Prevalentemente jazz-funk e library music.
Che cosa hai preparato per Wood’d?
Un mixato di trenta minuti abbastanza vario. Buon ascolto e grazie per questa breve chiacchierata.